Glossario de “La Dottrina Segreta”
PASSIONE
(Rel.) - Deriva dal latino "passius", participio passato del verbo "patio" che significa soffrire. Ogni passione è sofferenza, pena, travaglio; quella amorosa è piacevole, anche se può portare a conseguenze estreme, quella che la cristianità affida a Gesù Cristo lo è certamente molto meno. In filosofia è il predicato generale, o categoria dell'essere, correlativo e complementare all'azione (Aristotele). In un significato più limitato, il termine indica un fenomeno ricettivo, di modificazione o di alterazione patologica, che concerne l'intelletto passivo. Sono le cosiddette affezioni, tendenze, inclinazioni dell'anima, di carattere intenso e durevole. Platone rileva un contrasto tra le passioni e la ragione, ponendo le prime nel ventre e la seconda nella testa. Le passioni irascibili sono collocate nel fegato. Per Aristotele la passione è una alterazione dell'anima che coinvolge anche il corpo. In tempi più recenti Leibniz e Spinoza si interessano alle passioni, ma è Condillac a dare una definizione molto precisa: la passione è un impulso dotato di grande intensità che si impadronisce della mente dell'uomo, impedendole di volgersi ad altro oggetto. Kant distingue fra passione (inclinazione non governabile) ed emozione (sentimento di dolore o di piacere), mentre Hegel vede nella passione una determinazione unilaterale della volontà in base ad un'unica inclinazione. Le passioni si possono suddividere in polarità (piacere-dolore, amore-odio, audacia-timore, speranza-disperazione, ecc.), o in appetiti, a loro volta corporei o spirituali, semplici e primitive. Per Cartesio le passioni erano 34 e si trattava di spiriti animali che dal cuore salivano al cervello. La valutazione morale delle passioni è sostanzialmente negativa, addirittura come limitazione della libertà individuale. Ovvia la rivalutazione delle passioni da parte dei Libertini, ma netta la condanna da parte di Rousseau che considera le passioni non appartenenti alla natura originaria dell'uomo, ma derivanti da forme errate di socializzazione. Il Romanticismo rivaluta le passioni, non tanto sul piano edonistico, quanto come energie vitali che portano l'uomo al di là dei limiti della ragione, talvolta troppo angusti. Oggi il tema delle passioni è passato dalla filosofia alla psicoanalisi, dove la lettura del fenomeno viene fatta in una chiave del tutto diversa.