Glossario de “La Dottrina Segreta”
MANTICA
(Occ.) - Nel mondo antico, con questo termine, si designava l'arte della divinazione. Platone la cita come capacità divinatrice propria delle anime più elevate, e superiore perfino alla stessa facoltà razionale. Il termine fu molto adoperato dagli Stoici. L'arte di indovinare il futuro si esercitava sia decifrando segni e presagi di diversa specie, sia attraverso l'ispirazione di tipo profetico, capace di attingere direttamente la sfera sovraempirica. Il primo tipo, detto anche inferiore o profano, è un tipo di esperienza magico-religioso, e si chiama anche mantica di Ermete; il secondo, detto superiore o divino, attinge ad una esperienza spiccatamente religiosa, e viene chiamato mantica di Apollo. Nelle società primitive, prive di scrittura e di organizzazione, la mantica era una risposta rassicurante alla sfida posta dagli elementi della natura e dai casi della vita. Le pratiche divinatorie operavano come una tecnica magica atta ad integrare ed a ricostituire entro l'ordine del gruppo sociale tutti gli eventi, considerati come aleatori ed improbabili. Quando appare la scrittura, vi è un legame organico fra il segno grafico, il suo impiego come strumento intellettuale riservato ad un corpo di specialisti al servizio esclusivo del potere e lo sviluppo di un pensiero divinatorio che ha i caratteri di una vera e propria scienza generale dei segni. Nella Grecia classica troviamo una separazione netta fra scienza e magia. La prima si muove sul percorso razionale della filosofia, l'altra, di tipo oracolare e non profetico, sviluppa una propria logica e si pone a convalida delle scelte di comportamento pratico. A lato si sviluppa una funzione profetica che si muove sulle linee del destino e del fato che sempre incombono sull'esistenza umana. La religione romana e quella cristiana segneranno il declino della mantica che, diventata pragmatica nel ritualismo romano, verrà negata dal cristianesimo.