Glossario de “La Dottrina Segreta”
MANA
(Occ.) - Termine di origine polinesiana che significa "forza soprannaturale impersonale". La scienza delle religioni vede in questa credenza una "forma elementare", l'esistenza primitiva di forze impersonali precedenti alle forme religiose con divinità soprannaturali personali. Da questo termine, forse, deriva il Manitù degli Algonchini, Essere supremo che si pone fra il personale e l'impersonale. Equivalenti al Manasi possono considerare il Wakan dei Sioux, l'Orenda degli Irochesi, il Baraka dei Marocchini. Alcuni studiosi si spingono ad associare il concetto di Mana al Brahman indù. In genere, si tratta di un potere distinto dalla forza fisica, capace di produrre bene e male, che può essere comunicato ad ogni oggetto, ad ogni uomo, che gli spiriti e le anime disincarnate possiedono e possono trasmettere. Hubert e Mauss formularono la teoria secondo cui la magia si riconnette alla nozione di mana intesa come entità complessa che non soltanto è forza, ma anche azione, qualità, stato. Per Marret l'idea di Mana è la radice dell'esperienza religiosa, una categoria universale che religione e magia hanno in comune e che insieme al tabù presenta il quadro minimale, ma indispensabile, di tutti i fenomeni magico-religiosi. Il Tabù è l'aspetto negativo del mana, quello che nasce dalla paura; il mana è l'aspetto positivo della potenza. Per gli Scandinavi, Mana o Manalainen, è la personificazione della Dea della Morte, detta anche Tuoni. Anche qui troviamo il concetto di potenza ed il sentimento della paura. Questa divinità viene talvolta chiamata anche Manala, o Tuonela. Talvolta questo termine viene usato con il significato di "misurazione" (conoscitiva del trimundio) e con significato simbolico, viene associato alla lettera "M" del Pranava.