Glossario de “La Dottrina Segreta”
HELVETIUS Claude
-Adrien (Fr.) - Parigi 1715-1771. Filosofo francese, cominciò gli studi in un collegio di gesuiti, ma se ne allontanò presto per dedicarsi alla lettura di grandi moralisti, di filosofi e scienziati. Amico di Voltaire e poi di Montesquieu, scrisse un'opera sullo Spirito che gli provocò la condanna della Chiesa di Roma e l'esilio in Prussia. Tenne un salotto letterario e filosofico frequentato dagli illuministi e, dopo la sua morte, l'attività fu proseguita dalla moglie. Il suo pensiero è ispirato alle teorie gnoseologiche che egli sviluppa fino alle estreme conseguenze. Per lui non esiste alcun salto fra le facoltà sensibili e quelle intelligibili; il giudizio è la facoltà di comparare sensazioni diverse e lo Spirito è la nostra nozione dei rapporti fra le sensazioni. L'impulso all'azione nasce dalla percezione di piacere o dolore, e l'unica molla che spinge ad agire è l'interesse. Tutte le valutazioni morali sono, per Helvetius, una giustificazione del piacere ed una condanna del dolore, ed anche quei valori che si chiamano onore, nobiltà, ecc., hanno al fondo moventi utilitaristici. Gli uomini sono uguali per natura, diversi per educazione ed ambiente. I vizi ed i comportamenti immorali nascono dalla ignoranza e dalla corruzione della società: per combatterli occorre riformare la società e l'ambiente.