Glossario de “La Dottrina Segreta”
GIOVE
- Dalla stessa radice del greco Zeus, è il più grande Dio degli antichi Greci, è stato adottato anche da altre nazioni, con nomi diversi : Jupiter-Aerios; Jupiter-Ammone (Egitto); Jupiter Bel-Moloch, il Caldeo; Jupiter-Mundus, Deus Mundus, "Dio del Mondo"; Jupiter-Folgore, "il Folgorante", ecc. Il suo nome romano è Jovis, genitivo di Juppiter, che deriva da Dieu-Pater ed è quindi simile nel significato al vedico Dyauh-Pitar. Dyeu e dyauh si legano alla radice div (che richiama la luminosità del cielo) e dà, in sanscrito, la forma deva, da cui il latino deus e l'italiano Dio. Nel tempo le due divinità, Zeus e Juppiter, si sono differenziate, dando luogo a culti separati. Giove, tuttavia, non è nè l'uno nè l'altro, ma il trasferimento nella cultura letteraria occidentale di un dio greco-romano, massima divinità pagana, fuori dal piano delle esperienze religiose autenticamente antiche. Esotericamente è il Logos greco, figlio di Kronos-Saturno, maschio-femmina, chiamato la "Bella Vergine". Egli assume la forma di cigno, per possedere Leda; ciò facendo imita Brahma, Seb ed altri, nell'allegoria dell'Uovo del Mondo, il grande mistero. Secondo Pitagora e Platone, poi, Giove non è il Dio più alto. Giove di Dodona, il romano Jupiter Mundus, includeva in sè i quattro elementi ed i quattro punti cardinali. Giove Aerius era Pan, Giove Ammone e Giove Bel-Moloch erano la Natura Cosmica, lo Aether che comprende ed è preminente su tutti gli elementi. Giove Pluvio mandava il suo simbolo sotto forma di pioggia. Ma Giove, oltre ad essere il nome di uno dei pianeti sacri, è anche il Dio che dà il nome al quinto giorno della settimana (Giovedì). Durante i Misteri Orfici, Zeus veniva chiamato "Fanciulla immortale" e veniva rappresentato con due mammelle. Zeus che guida i figli di Cronos nella lotta contro i Titani è, in un certo senso, la lotta fra l'uomo interno spirituale e l'uomo di carne. Talvolta il Polo Nord viene chiamato il Trono di Giove. I due serpenti attorcigliati attorno alla verga sono considerati simboli fallici di Giove ed altri Dei, che si trasformavano in serpenti per sedurre delle Dee. Tale spiegazione exoterica, tuttavia, è per i profani; esotericamente, essi rappresentano il bene ed il male, la magia bianca e quella nera. In India, il pianeta Giove è chiamato Brihaspati ed ha valore numerico 1065, come Geova o Jve. Brahma precipitato sulla terra da Bhagavan e Giove da Crono, sono simboli di razze umane. La caduta dei Logoi, o Demiurghi, dall'elevata posizione a quella più bassa, è la maledizione di incarnarsi sulla Terra, fatto inevitabile nella Scala dell'Evoluzione Cosmica. Giove-Giunone è un Dio androgino come Osiride-Iside, Brahma-Vach, Je-Hovah. Sul pianeta Giove le stagioni hanno variazioni minime e durano dieci volte quelle della Terra. Esso è il più grande del Sistema Solare, ed è il quinto in ordine di distanza. È conosciuto dalla più lontana antichità perchè la sua luminosità è seconda solo a quella di Venere. Fa un giro sul suo asse in meno di dieci ore, ha un'atmosfera composta prevalentemente di idrogeno ed una temperatura superficiale di circa -130. Ha molti satelliti e fu chiamato dagli astronomi ellenici Faethon, che significa "splendente". I Babilonesi lo chiamavano Mulu-Babbar, ossia "stella bianca". Il suo simbolo astrologico assomiglia al numero quattro, ed è composto da una croce più una mezzaluna. Secondo Seneca, il mondo esce da Giove e vi ritorna alla sua fine. Per quanto concerne le Razze Umane, Crono regnò sulla Seconda, Saturno sulla Terza, Giove sulla Quarta. Giove è figlio di Saturno e di Opi, o Rea, che lo sottrasse alla voracità del padre. Affidato a due Ninfe, fu nutrito dalla capra Amaltea. Da adulto, fece vomitare al padre i figli che aveva divorato e lo cacciò via dal cielo. Diventato il supremo, divise il mondo in tre parti : riservò a sè il Cielo, affidò le Acque a Nettuno e l'Inferno a Plutone. Governava tutto dalla cima del Monte Olimpo, seduto sul suo trono, con gli Dei che lo attorniavano e lo servivano. Teneva lo scettro nella mano sinistra ed aveva un'aquila nella mano destra, a fianco del trono vi erano due urne, è vestito di bianco e porta una corona in testa. A lui erano consacrati il faggio e la quercia, mentre il fulmine era la sua arma preferita. Tutta la simbologia sopra menzionata è di facile lettura : il segno del comando, la superiorità, il bene ed il male, ecc.