L'influenza del denaro
Ricercatori dell'università britannica di Cambridge hanno appurato che quando una persona ricca viene invitata a fare un determinato lavoro, dietro una ricompensa di denaro, gli stimoli del suo cervello sono meno accentuati rispetto ad una persona finanziariamente meno ricca.
Il team scientifico, diretto dal dottor Philippe Tobler, ha monitorato il cervello di 14 volontari mediante tecniche di imaging cerebrale della risonanza magnetica funzionale(fMRI). È emersa una evidente maggiore attività cerebrale localizzata nel nucleo striato, conosciuto come “area cerebrale delle ricompense”, nei volontari meno abbienti rispetto a quelli con maggiori risorse economiche. Si è scoperto inoltre un dato abbastanza curioso: uno studente completamente “al verde” aveva i tracciati più elevati. In sintesi, egli era il più attento e sicuro di tutti nel rispondere al test.
I risultati di questo studio – spiega il dottor Philippe Tobler - smentiscono a pieno la teoria degli economisti Amos Tversky e Daniel Kahneman secondo cui le persone facoltose si abituano alla loro ricchezza al punto da non darne più enfasi. Questo atteggiamento provocherebbe in essi una auto stimolazione a conseguire sempre più nuovi guadagni, alla stessa maniera delle persone non ricche.Questo studio – conclude Philippe Tobler – dopo aver monitorato i “centri di ricompensa” cerebrali ha offerto molte prove biologiche e comportamentali del “principio dell'utilità marginale”. Un principio economico secondo il quale le persone hanno la tendenza di dare sempre meno valore ad una medesima somma di denaro quando la loro ricchezza diventa sempre più elevata. di: Enrico Loi
Enrico Loi