All'ombra della Quercia
Genie dei Luoghi
Resto in ascolto del tuo Richiamo e della tua Voce del Silenzio che Incuba la Vita e che solo attraverso la Caducità del tuo Manto Fogliato dice cosa deve Morire per far Vivere.
Custode della Terra e dello Spirito della Terra
La Voce degli Alberi è una Voce Antica, ben più Antica della nostra espressività, loro Abitavano la Terra che tutte e tutti ci ospita quali sue Figlie e Figli da molto prima di noi.
In passato quando il nostro Culto dei Morti era ancora Vivo, ritenevamo che la Terra non solo si Esprimesse, fosse Senziente ed Intelligente ma che Tutelasse in modi differenti.
Sapevamo Ascoltare, avevamo un interazione assai meno distaccata con queste Creature dalle appendici Fogliate e con tutte le altre Creature.
Il Bosco per noi era un Luogo Sacro. Primigenio, popolato di Spiriti Tutelari, tale Culto che nasceva nei Matriarcati ha pervaso ed è rimasto Vivo (sebbene molto alterato dall’avanzare dell’ego, l’io solitario, scisso dal Tutto, “volente” e dispotico) fino all’impero romano, quindi per tutto l’arco dei paganesimi.
“Abbiamo costruito per non Nutrire, abbiamo preteso di considerarci superiori alla Madre che ci Genera e ci da la Morte, abbiamo smesso di Ascoltare e così abbiamo perso la Capacità Istintiva e Animica quindi, di Ascoltare noi Stesse/i”.
In passato Sacralizzando l’intera Terra non la violavamo. Il riconoscerne un Intelligenza (Spirito) era qualcosa di normale e non normato, semplicemente era riconoscerla Viva.
Se noi eravamo Vive e Vivi e provenivano (come ancora proveniamo) da e quale una delle Genesi della Terra anche lei aveva dei suoi linguaggi, una sua Intelligenza, un Anima che la pervadeva e la pervade, questo vissuto esperienziale derivava dalla Consapevolezza di Sapere per Istinto-Anima che nulla Muore davvero, il Corpo si trasforma, l’Anima continua il suo Cammino.
Determinate Creature e Luoghi accoglievano Spiriti Guida, appunto fino al culto del Genius Loci.
E più erano Venerande queste Creature più la loro Medicina Ancestrale e Sacra era apportatrice di Consapevolezze, non tagliavamo gli Alberi se non per stretta Necessità e Sacralizzavamo questa azione, era la Ananke che ci muoveva, staccandoci dalla Medicina della Terra ci siamo Staccate/i da noi Stesse-i, e abbiamo anche avuto la pretesa di definire questo distacco (schizofrenico) rappresentativo della perdita del nostro Se e del Se della Natura Materica e Sottile, come evoluzione.
Una Tribù Nativa Americana sosteneva che tagliando l’ultimo Albero sarebbe caduto il Cielo sulla Terra.
L’Albero unisce le tre dimensioni:
- Alata (Rami, Frutti e Foglie)
- Mediale
- Ctonia (Radici)
“Fai di Terra Cielo e di Cielo Terra Preziosa per il Miracolo di una cosa sola”.
“L’Albero Asse del Mondo non serve a noi, noi siamo Rami della sua Esistenza”.
“La chiamano urbanizzazione, te Dia che Fosti Colei che accoglieva sotto le sue Fronde tutte le Creature che Abitando loro stesse abitavano la Terra, non avesti bisogno di distanziarti per affermare un io irreale reso imposizione totalitaria, te fosti e sei Colei che tutto Vede, Profetessa di Antiche ed Immutabili Sapienze, te Madre del Mondo che unisci le Dimensioni, te Abitante senza urbe quindi realmente Abitante i Luoghi-Loci, che la tua Legge torni e la tua Anima possa ancora Ispirare i popoli tornando a farli essere invece di non esistere, illudendosi di un simulacro che chiamano Vita… squarciando il Velo che ottenebra la Vista.”
“Madre Albero dalle decine di Forme plasmate dal tuo Spirito, e Animate dal tuo essere Senziente tu che sei la Media-trice affinché la tua Sacra Medicina torni alla Coscienza di chi Inten-da risvegliarsi dal torpore dell’immagine del Mondo, tornando ad Abitare attraverso la guida del tuo Numen, quello Reale”.
Dia, Ricordati chi Fosti...
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Medicina Sciamanica e Alchemica
Scheda dettagli:
Data: 14 febbraio 2024Autore: Ass. Socio Cult. LiberArte
Profilo Pubblico di:
Ass. Socio Cult. LiberArte
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