Africa...
Vagare trasognato, viaggiare solo perchè lo spostarsi era l’unico modo di sopravvivere a me stesso. Ringraziando la fame, la sete, la fatica, la paura, la meraviglia che mi teneva in piedi, mi dava la forza e lo stimolo di andare… ma dove?
Senza meta, pian piano, attaccato al respiro che mi accompagnava e mi consolava nella mia solitudine estrema.
A volte amante della terra, sdraiato sui bordi di qualche sentiero nella foresta, nella brousse, la febbre alta per la malaria, senza vedere nessuno attorno senza preoccuparmi se ci fosse o non ci fosse qualcuno attorno.
L’importante era respirare, respirare e guardare il cielo… freddo caldo... chi li ha conosciuti in quel limbo materno che è l’Africa? Il freddo ed il caldo erano solo notte e giorno, alternarsi di pensieri, nuvole di passaggio, pioggia, sole, sole, pioggia.
Africa, il cuore si strugge e lo spirito ride!
Paolo D’Arpini
Scheda dettagli:
Data: 17 agosto 2021Autore: Paolo D'Arpini
Fonte/Casa Editrice: Paolo D'Arpini
Commenti:
Profilo Pubblico di:
Paolo D’Arpini - Circolo vegetariano VV.TT.
Nella mia vita non ho mai avuto un dono spiccato per la modestia, ho sempre considerato me stesso e la mia opera come un degno percorso evolutivo. Abitando a Verona avevo già collaborato, nel 1967-68, ad una rivista locale che si chiamava Verona Beat, un cult tipico di quegli anni, ebbi la fortuna…