Lui è un falconiere svizzero, l'aquila è americana, nata e cresciuta in cattività.
Neppure un'aquila sa volare se non ne ha mai avuto la possibilità, ed è per questo che sulle pendici del Monte Bianco si sono librati insieme in volo, lui con parapendio, l'aquila dapprima incerta, ad ali finalmente spiegate. Sono saliti a piedi fin lassù col trasportino, la vista è mozzafiato. L'animale esce dalla gabbia ma è intimidito da tanto spazio - anche le aquile selvatiche arrivano raramente fin lassù - e tiene d'occhio il suo maestro. Si lanciano nel silenzio, l'uomo e l'aquila volteggiano insieme. Lui le tende il braccio, offrendole aiuto e rifugio, lei torna lì ad appollaiarsi al primo momento di paura. Ma la presenza di Jacques Olivier Travers rassicura Shere Khan. E' da un anno e mezzo che si preparano a questo grande giorno.
Finalmente l'aquila sembra ricordare quanto è iscritto nel suo codice genetico, e si lancia nel vuoto, nello spazio bianco di neve e blu di cielo delle Alpi svizzere. Si allontana. Jacques è contento, Shere Khan è un puntino all'orizzonte.