Terra: da verde a grigia...
Non si parla più di ambienti naturali, ovvero di bioregioni governate dalla natura, come poteva essere la foresta amazzonica, la tundra, la pampa, gli ambienti montani od i deserti, ecc. Con la costante crescita della popolazione umana, degli agglomerati urbani, delle industrie, degli allevamenti e delle coltivazioni intensive, della sfruttamento di tutte le risorse reperibili in qualsiasi ambiente, ecc. ormai si può dire che le "bioregioni", ovvero i luoghi governati dalla natura, sono ormai in esaurimento e definitivamente compromessi.
Ad esempio, per quanto riguarda il consumo di suolo e delle aree verdi nell’UE è stato appurato che, ogni anno, l’Europa perde 1.500 km² per edifici e infrastrutture ed invasione delle aree naturali per scopi destinati agli umani. Stiamo perdendo, ad un ritmo di 30 km² alla settimana, l’equivalente di 600 campi da calcio al giorno. L’Italia è al 6° posto, con 479 km² di terre naturali distrutte negli ultimi anni... (Fonte: Salviamo il Paesaggio)
Ma la distruzione dell'ambiente naturale e della biodiversità non è solo un problema del cosiddetto "primo mondo civilizzato", ormai la devastazione ha raggiunto tutti gli ambiti territoriali, con escavazioni per l'estrazione degli ultimi giacimenti di materie prime necessarie al mantenimento del sistema economico e tecnologico. Causa questa -inoltre- di competizioni, guerre di rapina e inquinamento sempre più estensivo e definitivo.
Forse oggi parlare di bioregionalismo, come fecero i poeti bioregionalisti americani degli anni '70 del secolo scorso, ormai significa soltanto esprimere "nostalgicamente" un rimpianto per la vita che abbiamo distrutto, quella degli altri esseri viventi e dei nostri successori umani (se mai ci saranno).
Se la specie umana sarà in grado di fermarsi, prima del crollo finale, prima di alienarsi ciò che è quasi irrimediabilmente perduto, o lungi dall'essere parzialmente riconquistato, forse sarà in grado di intraprendere un cammino pratico verso un modo reale di vivere il bioregionalismo.
Altrimenti andiamo avanti con l'ambientalismo di facciata stile "Mulino Bianco" e finché dura c'è verdura...
Paolo D'Arpini - Rete Bioregionale Italiana
Scheda dettagli:
Data: 27 novembre 2025Autore: Paolo D’Arpini - Rete Bioregionale Italiana
Fonte/Casa Editrice: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com /2025/10/pianeta-terra-da-verde-grigio-cosa.html
Profilo Pubblico di:
Paolo D’Arpini - Circolo vegetariano VV.TT.
Nella mia vita non ho mai avuto un dono spiccato per la modestia, ho sempre considerato me stesso e la mia opera come un degno percorso evolutivo. Abitando a Verona avevo già collaborato, nel 1967-68, ad una rivista locale che si chiamava Verona Beat, un cult tipico di quegli anni, ebbi la fortuna…



