I nostri ritmi circadiani hanno un influsso molto maggiore sul nostro corpo del semplice alternarsi di veglia e sonno. Regolano ormoni, temperatura, appetito e molti processi metabolici. Anche depressione, diabete, cardiopatie e Alzheimer sono riconducibili ad essi.
Ogni persona ha il suo ritmo, chiamato cronotipo. Cronotipi diversi danno risposte metaboliche diverse ai vari momenti del giorno, e questo può influenzare il funzionamento dei farmaci.
Uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences descrive come un nuovo test ematico chiamato TimeSignature sia in grado di mostrare il ritmo biologico di una persona all’interno di un lasso di tempo di 90 minuti.
TimeSignature analizza 41 geni da un campione di sangue e cerca dei tratti ricorrenti usando la tempistica di creazione di alcune proteine. Da lì è possibile ricostruire il ritmo giornaliero.
Questa informazione è di utilità immediata, poiché consente ai medici di essere molto più precisi su tempi di assunzione dei farmaci. Dandoli al momento giusto rispetto al ritmo circadiano individuale se ne possono tarare le dosi al minimo per ottenere un effetto ottimale e si possono minimizzare gli effetti collaterali.