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Salute: Stare Troppo in Piedi Accelera l'Invecchiamento
Rimanere per lungo tempo in posizione eretta e immobile, può accelerare i processi di invecchiamento e di degenerazione fisica. Molti inconvenienti correlati ad una postura eretta prolungata, sono già noti da tempo: disturbi circolatori, scompensi cardiaci, ecc. Ciò che forse ancora non si sapeva è che stare molto tempo in piedi accelera i processi ossidativi, aumentando la probabilità di incorrere in patologie quali arterosclerosi, trombosi, vene varicose e degenerazione dei tessuti.
Uno studio condotto dall'equipe di Paolo Pola, ha preso in considerazione due campioni: il primo composto da 62 infermiere addette alla sala operatoria, e costrette a stare per lunghi periodi in piedi e ferme. Il secondo gruppo da 65 infermiere in servizio in corsia, che trascorrevano metà del loro tempo lavorativo a camminare e spostarsi da un punto all'altro. Per entrambi i gruppi sono stati prelevati campioni di sangue ed è stata misurata la pressione sanguigna dei polpacci.
Per entrambi i gruppi di infermiere, alla fine del turno lavorativo, i livelli di ossidanti e di pressione sanguigna erano più elevati rispetto a prima di iniziare la giornata lavorativa. Per le infermiere di sala operatoria, però, i livelli di ossidanti e di pressione erano di gran lunga superiori rispetto a quelli delle colleghe. Inoltre la concentrazione di ossidanti nel sangue, per questo gruppo di infermiere, superava i limiti della "soglia di sicurezza", oltre la quale si rischiano danni ai tessuti e all'apparato circolatorio. Lo studio può essere utile in materia di legislazione lavorativa e di sicurezza sul lavoro, fissando dei limiti al tempo da trascorrere in piedi e includendo i danni ossidativi all'interno del calcolo di rischio professionale.
Uno studio condotto dall'equipe di Paolo Pola, ha preso in considerazione due campioni: il primo composto da 62 infermiere addette alla sala operatoria, e costrette a stare per lunghi periodi in piedi e ferme. Il secondo gruppo da 65 infermiere in servizio in corsia, che trascorrevano metà del loro tempo lavorativo a camminare e spostarsi da un punto all'altro. Per entrambi i gruppi sono stati prelevati campioni di sangue ed è stata misurata la pressione sanguigna dei polpacci.
Per entrambi i gruppi di infermiere, alla fine del turno lavorativo, i livelli di ossidanti e di pressione sanguigna erano più elevati rispetto a prima di iniziare la giornata lavorativa. Per le infermiere di sala operatoria, però, i livelli di ossidanti e di pressione erano di gran lunga superiori rispetto a quelli delle colleghe. Inoltre la concentrazione di ossidanti nel sangue, per questo gruppo di infermiere, superava i limiti della "soglia di sicurezza", oltre la quale si rischiano danni ai tessuti e all'apparato circolatorio. Lo studio può essere utile in materia di legislazione lavorativa e di sicurezza sul lavoro, fissando dei limiti al tempo da trascorrere in piedi e includendo i danni ossidativi all'interno del calcolo di rischio professionale.