Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Experimental Psychology: Learning, Memory and Cognition, condotto da Saima Noreen della De Montfort University (UK), indaga come diversi tipi di perdono verso una persona che ci ha fatto un torto possano aiutare le persone che vogliano perdonare intenzionalmente un evento spiacevole.
Con il “perdono intenzionale” si cerca di eliminare il ricordo di un’esperienza negativa. Studi recenti hanno indicato che questo sia un modo efficace per attenuare anche le emozioni spiacevoli ad essa associate. Il perdono è stato studiato molto, e ci sono risultati che dicono che perdonare una persona sia di aiuto - anche se naturalmente non tutte le vittime si sentono in grado o in dovere di perdonare. Il perdono non è necessariamente una componente essenziale per superare il trauma.
La Noreen e i suoi colleghi hanno esplorato le differenze tra perdono decisionale e perdono emotivo. Quello decisionale è la volontà di perdonare e di non cercare vendette - addirittura facendo lo sforzo di mantenere dei rapporti con il colpevole - pur mantenendo il senso dell’offesa ricevuta. Al contrario il perdono emotivo è la rimozione dei sentimenti negativi nei confronti del colpevole per rimpiazzarli con sentimenti positivi.
Il team ha scoperto che i partecipanti che avevano optato per il perdono emotivo mostrano di dimenticare maggiormente i particolari dell’offesa, anche se non il suo senso generale. Questi riportano inoltre una distanza psicologica maggiore dall’evento.
La ricerca va in direzione di precedenti studi per il quali il perdono dovrebbe prendere l’aspetto emotivo per funzionare come strategia di coping.