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La noia può essere pericolosa
Secondo la ricerca più recente, la semplice noia ha un ruolo sottovalutato ma cruciale nel far emergere comportamenti sadici.
Stefan Pfattheicher della Aarhus University e i suoi colleghi hanno esaminato un totale di 9 studi sull’argomento nella pubblicazione Journal of Personality and Social Psychology: Interpersonal Relations and Group Processes.
Il loro nuovo lavoro suggerisce che la volontà di fare del male a se stessi con l’autolesionismo quando non c’è niente altro da fare si estenda al fare del male anche agli altri. Il dato, sorprendentemente, si estende anche a chi ha un punteggio generalmente basso di tendenze aggressive e sadiche.
Non è proprio un messaggio felice per l’umanità. Ma, dicono gli autori, potrebbe portare a nuovi metodi di affrontare il problema del bullismo e della violenza nelle scuole, nell’ambiente militare e in altre circostanze.
Il team si rende conto che la loro indagine sulla “cattiveria” in internet, tra i militari e nel contesto dell’assistenza ai bambini non possa attribuire la colpa alla noia in via definitiva. Ma alla luce degli studi sperimentali, durante i quali anche le persone normalmente tranquille e non aggressive diventano più inclini a punire gli altri per la pura emozione di farlo, i risultati suggeriscono che le strategie per ridurre la noia in quegli ambienti potrebbe ridurre anche i comportamenti potenzialmente sadici. “Pensiamo,” hanno detto, “che questa ricerca sia il fondamento per rendere opportuno qualche genere di intervento in questo senso.”
Stefan Pfattheicher della Aarhus University e i suoi colleghi hanno esaminato un totale di 9 studi sull’argomento nella pubblicazione Journal of Personality and Social Psychology: Interpersonal Relations and Group Processes.
Il loro nuovo lavoro suggerisce che la volontà di fare del male a se stessi con l’autolesionismo quando non c’è niente altro da fare si estenda al fare del male anche agli altri. Il dato, sorprendentemente, si estende anche a chi ha un punteggio generalmente basso di tendenze aggressive e sadiche.
Non è proprio un messaggio felice per l’umanità. Ma, dicono gli autori, potrebbe portare a nuovi metodi di affrontare il problema del bullismo e della violenza nelle scuole, nell’ambiente militare e in altre circostanze.
Il team si rende conto che la loro indagine sulla “cattiveria” in internet, tra i militari e nel contesto dell’assistenza ai bambini non possa attribuire la colpa alla noia in via definitiva. Ma alla luce degli studi sperimentali, durante i quali anche le persone normalmente tranquille e non aggressive diventano più inclini a punire gli altri per la pura emozione di farlo, i risultati suggeriscono che le strategie per ridurre la noia in quegli ambienti potrebbe ridurre anche i comportamenti potenzialmente sadici. “Pensiamo,” hanno detto, “che questa ricerca sia il fondamento per rendere opportuno qualche genere di intervento in questo senso.”