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Darfur, Studio su Violenze Sessuali: Donne Vittime Due Volte
Incubi, depressione e gesti autolesionisti sono le conseguenze sofferte dalle vittime di stupri in Darfur commessi dalle milizie arabe ‘janjaweed’ contro donne e ragazze locali, un trauma che si estende anche ai mariti e ai parenti maschi e le cui conseguenze drammatiche infine ricadono sui bambini nati da questi abusi: lo sostiene uno studio sul campo condotto dall’Unicef, dal titolo ‘Gli effetti del conflitto sulla salute e il benessere di donne e ragazze in Darfur’ che si fonda su colloqui diretti con vittime e familiari, il cui scopo è stato anche quello di indagare sul modo in cui gli uomini percepiscono le conseguenze della violenza sessuale. Lo stupro è vissuto come un’onta che umilia l’intero gruppo e in particolare gli uomini, che dicono di sentirsi impotenti e coperti di vergogna, soprattutto perché sono stati incapaci di svolgere il loro ruolo di protezione; le vittime, in particolare se giovani donne non sposate, sono lasciate sole e devono affrontare lo stigma sociale che le segna oltre a seri problemi di natura mentale e fisica, incluse malattie sessualmente trasmissibili. Anche i bambini nati da queste violenze hanno davanti una vita di emarginazione. Lo studio sottolinea la necessità di provvedere a programmi speciali per la salute delle donne e delle giovani, che spesso evitano di rivolgersi alle strutture mediche, e azioni specifiche per combattere le conseguenze sociali, possibilmente cercando le risorse all’interno delle stesse comunità.