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Algeria: per i Bambini Traumatizzati, l'Arte Puo' Essere Terapia
Utilizzare l'arte come terapia della salute fisica e mentale: è quello che fanno volontari, terapeuti, professionisti delle arti e dello spettacolo francesi insieme a una ventina d'artisti algerini per aiutare le centinaia di bambini svantaggiati, abbandonati o traumatizzati dal terrorismo o dal terremoto del 2003. "L'idea di questo progetto mi è venuta durante i miei viaggi in Algeria, costatando la mancanza totale di attività d'animazione nel paese, dovuta a una storia recente segnata da anni di terrorismo e catastrofi naturali" afferma Naourdine Boubaya, nata in Francia ma di origine algerina, direttrice dell'associazione francese d'arte-terapia 'Action Expression'. Denominato ‘L'età delle arti in Algeria', il progetto si svolge parallelamente a Bordj el Kiffan (ex-Fort de l'Eau) e a Boumerdè, due località poche decine di chilometri a est di Algeri. Nelle due zone il terremoto del 21 maggio 2003 provocò la morte di 2.300 persone e il ferimento di oltre 10.000. "Si cerca di liberare i bambini da tutte le loro paure" precisa Sarah Mezaguer, una dei 12 allievi della Scuola di belle arti d'Algeri che partecipa all'iniziativa. "I bambini – aggiunge Cucile Leroy, musicoterapeuta in un ospedale psichiatrico di Nantes, in Francia, coinvolta nel progetto – si aprono grazie alle discipline artistiche, che diventano un rimedio per permettere loro di ricostruirisi. Possono esprimere le loro emozioni, evocare le loro sofferenze, prendere le distanze per rapportarsi alla loro difficile quotidianità". Come un bambino "particolarmente introverso che all'inizio non disegnava se non usando il colore nero" e che ora ha ritrovato il gusto per gli altri colori, ricorda Sarah. "È la prima volta che un'associazione estera realizza un' operazione del genere in Algeria" – conclude Boubaya – e non sarà l'ultima: visto il successo dell'iniziativa, per numero di associazioni coinvolte e di bambini aiutati, vi sarà anche un'edizione 2007.