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Se le foglie ingialliscono
l caldo estivo, sommato a un po' di malnutrizione che in altri momenti non avrebbe grande effetto sulle piante da balcone o da giardino, può dare problemi seri alla nostra vegetazione domestica. Il primo segno: le foglie che ingialliscono.
Si chiama anche clorosi il fenomeno dell'ingiallimento delle foglie, e può indicare diversi problemi. In generale è il risultato di una quantità insufficiente di clorofilla, il pigmento che dà alle piante il colore verde. A quel punto le foglie cominciano a tendere al giallo o al bianco. La clorofilla a sua volta sostiene la capacità della pianta di utilizzare i nutrienti con cui viene a contatto. E il circolo vizioso è avviato.
Una delle cause della clorosi è la malnutrizione. A arte idrogeno, carbonio e ossigeno le piante hanno bisogno di una dozzina di altri nutrienti minerali, la maggior parte assorbiti dalle radici. L'analisi del suolo è il modo migliore per sapere cosa manca, ma anche un'occhiata alle foglie può dirci qualcosa. Ad esempio se la pianta ha troppo poco azoto a disposizione può spostarlo dalle foglie più vecchie a quelle più nuove, ritardando così il declino. Un nutriente come il ferro invece non può essere spostato, e rimane concentrato di più nelle foglie vecchie. In presenza di clorosi saranno quindi le foglie nuove a soffrire per prime.
Tra i nutrienti che le piante possono distribuire nel loro organismo secondo necessità ci sono appunto l'azoto, fosforo, potassio, magnesio e nickel. Quelli immobili sono invece ferro, calcio, zolfo, boro, rame, manganese e zinco.
Una volta capito quale delle due categorie è mancante, provate a vedere il pattern di ingiallimento. La mancanza di azoto e potassio si nota nelle foglie più vecchie ma mentre quella di azoto è relativamente diffusa su tutta la foglia e le sue venature, quella di potassio tende a concentrarsi sui bordi e tra la venatura. L'ingiallimento delle foglie nuove può puntare il dito verso ferro o calcio, con la mancanza di ferro indicata da un ingiallimento diffuso con piccole venature verdi.
L'importante è correre ai ripari con un buon fertilizzante. Uno specifico è meglio, ma anche uno generico sortirà l'effetto desiderato, il salvataggio delle vostre piante.
Si chiama anche clorosi il fenomeno dell'ingiallimento delle foglie, e può indicare diversi problemi. In generale è il risultato di una quantità insufficiente di clorofilla, il pigmento che dà alle piante il colore verde. A quel punto le foglie cominciano a tendere al giallo o al bianco. La clorofilla a sua volta sostiene la capacità della pianta di utilizzare i nutrienti con cui viene a contatto. E il circolo vizioso è avviato.
Una delle cause della clorosi è la malnutrizione. A arte idrogeno, carbonio e ossigeno le piante hanno bisogno di una dozzina di altri nutrienti minerali, la maggior parte assorbiti dalle radici. L'analisi del suolo è il modo migliore per sapere cosa manca, ma anche un'occhiata alle foglie può dirci qualcosa. Ad esempio se la pianta ha troppo poco azoto a disposizione può spostarlo dalle foglie più vecchie a quelle più nuove, ritardando così il declino. Un nutriente come il ferro invece non può essere spostato, e rimane concentrato di più nelle foglie vecchie. In presenza di clorosi saranno quindi le foglie nuove a soffrire per prime.
Tra i nutrienti che le piante possono distribuire nel loro organismo secondo necessità ci sono appunto l'azoto, fosforo, potassio, magnesio e nickel. Quelli immobili sono invece ferro, calcio, zolfo, boro, rame, manganese e zinco.
Una volta capito quale delle due categorie è mancante, provate a vedere il pattern di ingiallimento. La mancanza di azoto e potassio si nota nelle foglie più vecchie ma mentre quella di azoto è relativamente diffusa su tutta la foglia e le sue venature, quella di potassio tende a concentrarsi sui bordi e tra la venatura. L'ingiallimento delle foglie nuove può puntare il dito verso ferro o calcio, con la mancanza di ferro indicata da un ingiallimento diffuso con piccole venature verdi.
L'importante è correre ai ripari con un buon fertilizzante. Uno specifico è meglio, ma anche uno generico sortirà l'effetto desiderato, il salvataggio delle vostre piante.