Notizie
Il dono della sinestesia
Per alcuni il numero 7 è rosso. Giallo per altri. E che dire della personalità della parola lunedì? E il suo sapore qual è?
Questa è la sinestesia, quando la stimolazione di un senso porta con sé l’esperienza involontaria di un altro senso. E’ un modo diverso di percepire il mondo intorno a noi.
I sinesteti possono vedere suoni, assaggiare parole o sentire una sensazione sulla pelle quando sentono certi odori. Per molti di loro numeri e lettere hanno un valore cromatico personale e i numeri possono avere anche personalità distinte.
Una volta i ricercatori stimavano che la sinestesia fosse una caratteristica piuttosto rara, mentre ora si pensa che sia diffusa a circa il 4% delle persone.
La sinestesia è un fenomeno che non ha niente a che fare con la memoria, quindi per fare un esempio se non lo si possiede si può allenare il cervello a rispondere con un certo colore a un certo numero. Ma l’associazione non sarà mai completa e infallibile come per un sinesteta.
Circa il 40% dei sinesteti hanno un parente di primo grado che ce l’ha, e molti dichiarano di averla da quando sono nati. Daphne Maurer, psicologa alla McMaster University (Canada), pensa che tutti nasciamo con le connessioni neurali che la permettono, ma che la maggior parte di noi perda col tempo questa abilità.
Alcuni sinesteti dicono che a volte è una caratteristica scomoda. Ad esempio vedere delle parole stampate nel colore “sbagliato” può essere strano. Alcuni nomi poi hanno un cattivo odore. Altri si lamentano di un sovraccarico sensoriale, o di essersi sentiti in imbarazzo da piccoli nel descrivere delle sensazioni che non sapevano di essere i soli a provare.
Ma ci sono anche vantaggi, come la capacità di discernere colori simili o di memorizzare dati. Nel 2005 Daniel Tammet ha stabilito il record europeo memorizzando 22.514 numeri in cinque ore. Ha poi attribuito l’impresa alla sua capacità di vedere i numeri sotto forma di colori, consistenze tattili e suoni.
Sono molti i sinesteti che pensano che la loro capacità sia un dono e non vorrebbero perderla per nulla al mondo.
Questa è la sinestesia, quando la stimolazione di un senso porta con sé l’esperienza involontaria di un altro senso. E’ un modo diverso di percepire il mondo intorno a noi.
I sinesteti possono vedere suoni, assaggiare parole o sentire una sensazione sulla pelle quando sentono certi odori. Per molti di loro numeri e lettere hanno un valore cromatico personale e i numeri possono avere anche personalità distinte.
Una volta i ricercatori stimavano che la sinestesia fosse una caratteristica piuttosto rara, mentre ora si pensa che sia diffusa a circa il 4% delle persone.
La sinestesia è un fenomeno che non ha niente a che fare con la memoria, quindi per fare un esempio se non lo si possiede si può allenare il cervello a rispondere con un certo colore a un certo numero. Ma l’associazione non sarà mai completa e infallibile come per un sinesteta.
Circa il 40% dei sinesteti hanno un parente di primo grado che ce l’ha, e molti dichiarano di averla da quando sono nati. Daphne Maurer, psicologa alla McMaster University (Canada), pensa che tutti nasciamo con le connessioni neurali che la permettono, ma che la maggior parte di noi perda col tempo questa abilità.
Alcuni sinesteti dicono che a volte è una caratteristica scomoda. Ad esempio vedere delle parole stampate nel colore “sbagliato” può essere strano. Alcuni nomi poi hanno un cattivo odore. Altri si lamentano di un sovraccarico sensoriale, o di essersi sentiti in imbarazzo da piccoli nel descrivere delle sensazioni che non sapevano di essere i soli a provare.
Ma ci sono anche vantaggi, come la capacità di discernere colori simili o di memorizzare dati. Nel 2005 Daniel Tammet ha stabilito il record europeo memorizzando 22.514 numeri in cinque ore. Ha poi attribuito l’impresa alla sua capacità di vedere i numeri sotto forma di colori, consistenze tattili e suoni.
Sono molti i sinesteti che pensano che la loro capacità sia un dono e non vorrebbero perderla per nulla al mondo.