gio, 25 aprile 2024

Yoga per l' Anima

Il Libro dell' Atman Yoga
Un insegnamento spirituale per una mente scientifica

Yoga per l' Anima.JPG
Yoga per l' Anima
di Fabio Valis

(Ravenna, 2014. Pagine 298, 30 asana illustrate a colori, formato 17 x 24)


Patanjali, sperimentò come: "con la distruzione delle impurità, ottenuta grazie alla pratica degli 8 rami dello yoga, sorge la luce della conoscenza che culmina nel discernimento della profonda comprensione di sé." Aforisma III,28 degli "Yoga Sutra", l'opera più antica dello yoga, che in maniera sintetica e completa imposta i fondamenti di questa disciplina.


Introduzione

Origini.
La storia dello yoga (giogo) ebbe inizio tanto tempo fa nelle terre dell'Estremo Oriente tra i nomadi pastori Arya (ariani = esseri nobili, celesti) così essi definirono se stessi. Quando una carovana si fermò al giungere del tramonto sulla vallata tra le alte vette montane, liberarono i cavalli dal giogo dei carri e prepararono i sacri fuochi secondo il rituale.
Accatastarono le fascine di legna, vi sparsero intorno l'erba sacra e accesero il fuoco al dio Agni.
Allora, davanti alle fiamme odorose di muschi, resine ed erbe, mentre il dio Surya del Sole andava a celarsi dietro l'alta cresta innevata, il saggio veggente iniziò a raccontare ciò che vedeva con l'occhio interiore della coscienza con una cantilena ritmica e melodiosa. Seduto a gambe incrociate, in quella che venne poi chiamata siddha asana (posizione dei saggi), egli aggiogò i sensi e la mente, cioè li legò stretti affinché non fuggissero via, come è loro solito fare, inseguendo distratti le forme del mondo nelle fluttuazioni mentali. Si concentrò nel fuoco interiore (tapas) per dare forza e forma alla chiara visione di un carro celeste con il quale ascendere nel mondo superiore degli dei. Intanto versava con un cucchiaio di legno buone offerte di burro fuso nel fuoco del dio Agni, e asceso tra gli dei con il carro della concentrazione, li invitava a elargire buone benedizioni per la tribù.
Con la consapevolezza di come tutta l'esistenza sia interconnessa, di come il tutto sia saggiamente ordinato dal rito del sacrificio, da intendersi come quel rito che intreccia naturali ed equi scambi di offerte tra la natura, gli uomini e gli dei, si celebrava la sacralità della vita.
Così nacque lo yoga, forse 10 mila anni fa, tra i popoli degli Arya. Da loro vennero fino a noi i "Veda", e le "Upanisad" cioè i libri della conoscenza sacra tramandati dalla tradizione mistica dei maestri del Vedanta; queste genti non costruirono templi, fortezze, palazzi, città, ritenendo le forme materiali delle illusioni (maya) soggette alla decadenza del tempo. Il loro unico monumento furono i libri, costruiti con le parole dei veggenti che videro e tramandarono la conoscenza eterna. La Conoscenza è Beatitudine, è l'Atman (Anima Suprema), è il Satcitananda, ovvero la Realtà (Sat) costituita di pura Coscienza (Cit) eternamente Beata (Ananda).
La concentrazione meditativa dello yoga è il "carro celeste" che trasporta l'anima del veggente nell'oceano del Satcitananda, dopo che egli ha aggiogato le fluttuazioni della mente. La concentrazione richiede passione, intesa come l'intensa aspirazione a conoscere direttamente il fondamento della realtà originaria, il fuoco della passione unito alla chiara conoscenza brucia l'illusione, chiamata maya.


Il Libro dell' Atman Yoga

Lo puoi leggere come il racconto di una storia di vita nella quale lasciarti coinvolgere con le pratiche di un percorso di consapevolezza trascendente. Il maestro Patanjali che 2.500 anni fa scrisse gli "Yoga Sutra", disse nell'aforisma II,29: "i valori spirituali, le regole di condotta, le asana, i pranayama, l'interiorizzazione, la concentrazione, la meditazione, il samadhi, sono gli 8 rami che costituiscono la disciplina Yoga."
"Il Libro dell'Atman Yoga" è dedicato a questi 8 rami del Raja Yoga come venne insegnato dal saggio Patanjali.

Con la prima parte del libro, "virtù e conoscenza", ci si apre alla visione della spiritualità yoga riguardo alla coscienza e ai condizionamenti, ai desideri, alla sofferenza e al distacco, al karma, alle reincarnazioni e alla liberazione, ai guna e all'alimentazione. In questa parte sono esposti i fondamenti dello yoga (i primi due degli 8 rami), che sono le virtù morali, base di una coscienza sana. Senza curare il fondamento morale della nostra esistenza non si realizzerà nessuna liberazione; bene lo affermò Patanjali nel verso I,20: "E' necessario praticare con fiducia e perseveranza, con concentrazione e ricettività, capacità di discernimento, forza fisica e morale."
Solo se nella pratica si intrecciano indissolubilmente virtù e conoscenza, serietà ed entusiasmo, allora ci sarà evoluzione spirituale e profonda comprensione di ciò che siamo e del nostro esistere.

La seconda parte è dedicata a 30 asana (posture-attitudini, terzo ramo del Raja Yoga) e si rivela per ciascuna di esse l'intangibile valore energetico collegato ai chakra, ed il suo valore simbolico e spirituale. Come disse il maestro vedanta Sadananda: "Le asana sono atteggiamenti mentali simboleggiati da particolari posizioni del corpo." Verso 203 in "L'essenza del Vedanta".

La terza parte è dedicata a 7 pranayama, il quarto ramo dello yoga, cioè alla disciplina (yama) del soffio vitale (prana), energia universale che sostiene gli organismi viventi. Sperimenteremo con alcuni esercizi respiratori come l'energia che fluisce possa essere armonizzata per facilitare la pacificazione mentale e la concentrazione della coscienza, come brevemente sottolineò il maestro Patanjali nel verso I,34: "Il quietamento della mente si ottiene anche attraverso la lenta esalazione e ritenzione nell'inspirazione."

Nella quarta parte si descrive la meditazione, si inizia spiegando quella insegnata dal maestro Patanjali suddivisa in 4 stadi: "interiorizzazione, concentrazione, meditazione, samadhi." Per illustrare poi quella che è alla base della Scuola Atmanyoga ed esplorare alcune delle meditazioni che ritroviamo nelle Upanisad vediche, nella tradizione tibetana ed altre meditazioni per la guarigione. Infine trascrivo qui la mia "Atmanyoga Upanisad".

Nella quinta parte c'è un'autobiografia ed una raccolta delle esperienze di alcuni allievi della "Scuola Atmanyoga di Ravenna".

Fabio Valis
http://www.atmanyoga.it

Scheda dettagli:

Data: 30 giugno 2014Autore: Fabio Valis
Fonte/Casa Editrice: Claudio Nanni Editore
Allegato: 
Profilo Pubblico di:

Fabio Vallicelli

Fabio Valis è maestro fondatore della Scuola di Meditazione e Yoga di Ravenna "ATMANYOGA". Nel 1994 avvicinò come allievo il maestro bramino Eugenio Pasi che seguì fino a quano lasciò il corpo nel 1996, quindi iniziò a sua volta a trasmettere gli insegnamenti di Raja Yoga ricevuti. Promuove corsi,…

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