Italia, avanti con l’islamizzazione ed il ritorno al medioevo profondo…
La solita Lettera Aperta
“Ma questi non sono profughi”, come disse Giobbe Covatta. Quando vediamo sbarcare questi giovanottoni con ‘sti fisici da lottatori, si capisce che l’Europa non ha capito niente della situazione in Africa, dove ci sono milioni di persone, donne e bambini, che non riuscirebbero ad affrontare una passeggiata di cento metri, tanto sono malridotte, figuriamoci una traversata. Senza contare che col costo di un imbarco, ci vivrebbero in mille per un mese.
Stiamo facendo ponti d’oro a gente che non lo merita, spendendo ogni anno cifre astronomiche per accogliere questi finti “profughi”. Nel frattempo i cinesi, che sono più furbi, emigrano in Africa dove ci sono ampi spazi e grandi risorse. Ma capisco che certi discorsi è meglio non farli, son troppo politicamente scorretti, e soprattutto non fanno comodo agli interessi geo-politici ed economici di chi dirige i giochi e ci specula sopra.
Tutto ciò senza contare che la spinta verso la conversione all’islam, anche in Italia, si fa sempre più forte. La gente si converte perché si sente motivata. Le persone hanno bisogno di sentirsi protette all’interno di una comunità compatta con regole facilmente comprensibili. Lo stato e la religione cattolica sono ormai visti come enti corrotti, alieni e prevaricatori, che operano solo per spremere e burocratizzare sempre più la società. Tutto sommato le regole della sharia sono più semplici ed accettabili.
Andando avanti così vedo per l’Italia un futuro di staterelli semi autonomi, suddivisi in varie etnie e religioni. Ci saranno alcune città governate da uno pseudo stato centrale, altre città, dove esistono le basi NATO, saranno controllate direttamente dagli USA, poi ci saranno paesi e contrade in mano alle mafie, alle confraternite massoniche ed alle fratellanze etniche nere, gialle, etc. Insomma un ritorno al medioevo profondo. Quelli che saranno messi peggio sono i “laici” che sono invisi a chiunque.
Beh, ci sarà da divertirsi…
Paolo D’Arpini
Scheda dettagli:
Data: 25 luglio 2017Autore: Caterina Regazzi e Paolo D'Arpini
Fonte/Casa Editrice: Paolo D'Arpini
Profilo Pubblico di:
Paolo D’Arpini - Circolo vegetariano VV.TT.
Nella mia vita non ho mai avuto un dono spiccato per la modestia, ho sempre considerato me stesso e la mia opera come un degno percorso evolutivo. Abitando a Verona avevo già collaborato, nel 1967-68, ad una rivista locale che si chiamava Verona Beat, un cult tipico di quegli anni, ebbi la fortuna…